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Test drive - Rovinj (Rovigno)

June 22, 2012 | 9 Minute Read

Volevo chiamare questo articolo:

Sul permanganato e Maga Magò (ovvero Vacanze in Croazia), ma sarebbe stato poco comprensibile e poco indicizzabile ;)

Ad ogni modo la mia Lei (quella su due zampe) mi dice: “Perché non andiamo qualche giorno in Croazia?” “Ottimo! Dovunque tu desideri!”

E così grazie a paypal ci organizziamo il nostro (sarebbe meglio la nostra) finesettimana a Rovigno. La Lei non è una fanatica delle due ruote, quindi tutto va organizzato di modo che sia il meno doloroso e traumatico possibile. Decidiamo di fare la strada costiera, di modo da godere del panorama marino il più possibile per sopportare meglio l’esigua distanza che ci separa dalla meta.

Giorno Uno


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Ovviamente il difficile consiste nell’uscire dall’Italia: sulla sopraelevata perdiamo l’uscita Koper … “è qui che dovevamo uscire, vero?” … quindi perdiamo una mezz’oretta (non siamo ancora avvezzi a certe complicazioni della viabilità triestina).

Il confine Italia - Slovenia è inesistente… nessuna barriera (stanno in questo momento smontando il posto di blocco sull’autostrada a Rabuiese). Dopo i controlli in uscita dalla Slovenia e in entrata in Croazia ci fermiamo per rifocillarci.

Come si vede dalla foto siamo carchi: una borsa 30l e una 50l della lous.de (riempite poco…), una borsa da serbatoio, bauletto, stuoina da mare. Per tre giorni abbiamo tanta roba… ma va bene così… è pur sempre un test.

Più avanti ci fermeremo nei pressi di Rovigno a mangiare un panino… è l’ora giusta. Verso le 14.30 arriviamo a destinazione. Non è banale trovare l’appartamento, ma grazie al gadget tecnologico fornito dal buon Thongrim è fatta. I proprietari non sono in casa, ma la vicina ci ha notati e telefona lei alla nostra ospite. Da quanto abbiamo capito moltissimi abitanti di Rovigno affittano camere, appartamenti, quindi non vi conviene affittarli su internet come abbiamo fatto noi! L’agenzia si ciuccia il 30% dei vostri euri… Poco dopo arriva la proprietaria che ci fa vedere la camera, con ampio bagno e ripostiglio con armadio e frigorifero… mitica! Gentile discreta … ci piace.

Tre due uno e siamo al mare… la mia Lei conosce bene il posto quindi mi affido a lei… bello non dover pensare. Siamo in vacanza. Prima di tutto un’oretta di sole e poi in acqua, dove ci divertiamo a scovare le creature marine:
“uh un peperoncino di mare!
“guarda guarda qui: cos’è?”
“…boh… ma guarda che c’è la posidonia, bene!”
“e ci sono anche le pinne nobilis (sono istruito…)”
“brava bestia!”
Usciamo dall’acqua. “Ah, guarda queste due bollicine che ho sulla pancia… mah sarà qualche morso di insetto…”

Per la cena optiamo per un posto dell’infanzia di Lei, che senza infamia e senza lode ci dà da mangiare del pesce (qualcosa di buono qualcosa di meno). Io ho un po’ di mal di testa, mi sento un po’ cotto… “ma sarà che hai guidato” - dice Lei. Mah veramente l’anno scorso con l’amico Schizz facevamo tre volte i chilometri di oggi tranquillamente… sarà…

Giorno Due

Ci svegliamo. Ho la febbre. Nuove bolle in giro. Ci guardiamo… ma che culo! Non andiamo mai fuori di casa, un agognato giro e mi prendo nonsisacosa. Bene andiamo ad appurare cos’è questo nonsisacosa. Andiamo verso la farmacia più vicina; l’addetta capisce quello che diciamo (più o meno) e ci fa capire che non ha idea di cosa sia… noi vorremmo intanto del paracetamolo (che sfortunatamente mancava nel nostro kit) e sapere dov’è il pronto soccorso. “Due minuti di là…” Ci incamminiamo e dopo venti minuti (da notare che ho un dolore al diaframma che mi ammazza) arriviamo al pronto soccorso dove ci accoglie una meravigliosa infermierina, e io fortunatamente sto male! Parla inglese. Ottimo. Ci dice che il medico arriva alle dieci, quindi dobbiamo aspettare venti minuti. Per non aspettare nella saletta poco ossigenata, ce ne andiamo in un “parchetto” vicino … in realtà sospettiamo sia il giardino di un ospizio. Ad ogni modo: grazie. Torniamo alle 10 e ci accoglie un mega infermierone con tanto di orecchino piratesco. Ovviamente abbiamo un po’ di persone davanti. Poco male, aspetteremo. Dopo aver respinto un tentativo di sorpasso da parte di una vecchietta austriaca finta gnorry, mi visita una dottoressa… purtroppo non reggeva il confronto con l’infermierina d’ingresso. Diagnosi: varicella ! Mi prescrive:

  • dei cristali che scioli in acqva … poca acqva sì, e poi passi con spugnèta … sì?!
  • una crema bianca sì … che copri le bolle … tutte bene bene … si
  • antistaminico … sììì
  • paracetamol … che qvando hai febre, sì?

ottimo ti ringrazio, mitica davvero.

Paghiamo (sì qui non abbiamo ben capito la storia che la nostra carta sanitaria è internazionale ma non lo è… comunque 200kn non è una cifrona). Filiamo verso la prima farmacia che ci da i cristalli di permanganato (si rivelerà una bella scoperta), la cremina… “paracetamol … ma dov’è bambino?” “eh no no sono io!” …e antistamico. Dose adulto.

Finora le persone incontrate sono state tutte estremamente gentili.

Ci facciamo un giretto per Rovigno dove prendiamo un gelato. Io sono demolito e optiamo per sederci sul molo.

Si tratta tra l’altro di tornare verso l’appartamento. Stiamo seduti qui che è meglio. Un bel venticello ci rinfresca, e all’ombra di un baracchino che vende vestitini “estivi” ci godiamo il mare, i pochi turisti che sciabattano, i gabbiani che iniziano la stagione “di grassa”. Si sta (starebbe) proprio bene.

Nel pomeriggio io me ne sto a casa e sperimento i primi prodottini. Lei si gode un po’ di sole e mare, la raggiungerò dopo su una panchina all’ombra con la merenda. Verso cena sono sullo stordito, ma bisogna pur mangiare! “Scegli tu, un posto vicino, così il rientro è più facile”, mi dice. La strada che esce dalla città è tappezzata di konoba, ma presto adocchio un cartello Agriturist e mi butto nella stradina sterrata indicata. Dopo 600m di sterrato arriviamo al cortile di questo bel locale in pietra, con ampia terrazza con copertura “alla romana”. Nel parcheggio solo due auto: una italiana e una austriaca. Bene e male. Da fuori si vede un solo tavolo occupato. Bene e male. Vebè entriamo.

Sulla sinistra un signore biondo, decisamente alto e imponente, sta cenando alle spese di qualche capretto o agnello. Si pulisce mani e bocca e si avvicina a noi. “È possibile mangiare qualcosa?” “Certo” “Preferiremmo rimanere all’interno…” Ci fa sedere su un tavolo da due. I tavolini sono fatti con il mobiletto in ghisa che sorregge le vecchie macchine da cucire. Gli austriaci sono sulla destra, in una tavolata nella terrazza. Sono di mezza età e non schiamazzano… strano.

“Oggi in realtà saremmo chiusi…”
“Ah ma non vogliamo disturbare…”
“Nessun disturbo, è un piacere! Cosa volete da mangiare?”
“Cosa avete?”
“Tante cose… spaghetti con tartufo, gnocchi con gulash, …” — e poi effettivamente una ventina di cose che non ricordo. Ci lascia pensarci su. “Cosa dici, Lei? Ci aprono?” Non ci ha dato un menu coi prezzi… insomma la rete giusta per due coglioni come noi… di tutte le konobe dell’istria siamo capitati nell’unico agriturist chiuso… bene no?

Io desidero degli gnocchi con gulash e Lei invece una grigliata. Il biondo ascolta le nostre ordinazioni e poi fa “se faccio un po’ di gnocchi e un po’ di grigliata che poi dividete?” a noi va bene tutto “purché se magna”. “Maaa… se invece degli gnocchi vi porto degli articioki (carciofi n.d.r.) con piselli, tutta roba nostra buonissima…” masì masì… è uguale… fame.

Tempo cinque minuti, che io e Lei ci guardiamo un po’ negli occhi e iniziamo ad assaggiare il pane caldo che ci porta, e arriva una bella pentola di zuppa di carciofi e piselli. [accorciamo il racconto che sto sbrodolando] Insomma, ottima davvero ottima. E in più sta calmierando efficacemente il mio mal di “pancia”. Il biondo ritorna all’attacco tentando farci cambiare anche il piatto di grigliata proponendoci dell’ottimo agnello, ma Lei resiste e tenace vuole il suo maiale. Ci racconta che il giorno prima aveva avuto il ristorante prenotato da politici che avevano dieci portate… (informazione utile per dopo) le sue incursioni continueranno e aggiungeranno informazioni interessanti per contestualizzare il biondo. Ci arriva un bel piattone ovale con una quantità di carne adeguata alla nostra fame (non troppa roba per fortuna) e delle patate fatte nella strepigna che sapevano guardacaso di agnello e riusciamo anche a trovarci due ottimi pezzettini di agnello ;) Tutto ottimo! Dopo un po’ passa e ci chiede se ci piace, e se sappiamo come si fanno quelle patate. Ci asteniamo dal dirgli che si fanno con l’agnello, ma almeno sfoggiamo la nostra conoscenza della strepigna, sempre più convinti che ci “aprirà”.

Siamo sufficientemente sazi che non prendiamo altro. Gli austrici se ne vanno facendo gran feste al biondo. Anche noi ce ne andiamo è il momento del conto … 200kn meno di 30€, “prezzo per amici!” Ringraziamo lui e il dio che ci ha protetto e andiamo a nanna felici. Domani si torna a casa, pustole e febbre permettendo.

E fu sera e fu mattina, il sole splende come prima. Ci svegliamo e le pustole sono moltiplicate, ne ho molte in testa e “finalmente” anche in faccia. Non sono un fiore decisamente. Decidiamo un piano d’attacco e ce ne atteniamo. “Dopo il pranzo partiamo e con la calma, prendendo la strada più breve ;)” E così si fa. Come saliamo in moto e ci dirigiamo verso casa mi sento meglio. È bello andare in moto, anche in due e piuttosto carchi è divertente e rilassante. Facciamo una sola sosta in un parcheggio sotto degli alberi, e sono proprio felice) Finalmente abbiamo fatto un viaggio in due in moto. Mi sembra incredibile, conoscendo Lei… certo non è stato esattamente come lo sognavamo… ma sappiamo che si può fare, che è alla nostra portata.